l‘ abbraccio rubato
di Simone Gazzola
cortometraggio / Drammatico
Una donna è sopraffatta dai dubbi della sua nuova vita da neomamma.
Sinossi
Febe, un’artista neomamma, sembra distaccarsi dalla realtà, rinchiusa in casa. Neanche la telefonata del marito e il pianto che proviene dalla culla sembrano destarla.
l‘ abbraccio rubato
di Simone Gazzola
cortometraggio / Drammatico
Una donna è sopraffatta dai dubbi della sua nuova vita da neomamma.
Sinossi
L’ABBRACCIO RUBATO
( THE STOLEN EMBRACE )
Italia, 2024 / 10′
un film di
Simone Gazzola
con
Adina Elena Birtariu
Sceneggiatura | Simone Gazzola |
Direttore della fotografia | Gabriele Spiga |
Scenografia | Walter Fanucci |
Costumi | Lorenza Mori |
Trucco | Vittorio Vetturani |
Montaggio | Simone Gazzola |
Musica | Alex Marton Francesco Mignogna |
Suono | Alex Marton |
Opere Originali | Dario Vella |
Color | Gianluca Procaccini |
Produttore | Simone Gazzola |
Produzione | Zolaga Films Deorb Films FirstLine |
Distribuzione | Alpha Film |
AWARDS
- FESTIVAL TULIPANI di SETA NERA
Italia, 2024
Ordine Giornalisti del Lazio – Sala StampaMotivazione della giuria:
“Per la potenza del messaggio e l’originalità della narrazione di un tema drammaticamente attuale. Straordinaria la capacità attoriale della protagonista, in grado di creare empatia con lo spettatore solo attraverso sguardi e gesti. Coraggiosa la scelta del regista di scendere nel profondo della più dolorosa solitudine.”
- MOMPEO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
Italia, 2024
PREMIO PANORAMA ITALIANOMotivazione della giuria:
“L’organizzazione ha voluto assegnare un premio a quest’opera prima che racconta, in pochi tratti, una tematica drammatica che si intreccia con la diversità, ben espressa anche dall’interpretazione dell’attrice protagonista. Attraverso una regia consapevole ed essenziale, l’autore è riuscito a cogliere, in questo piccolo e coraggioso cortometraggio, gli elementi più significativi di un tema così doloroso.”
Official Selections
- Portobello Film Festival
Regno Unito, 2024 - Orlando Film Festival
USA, 2024 - Festival Tulipani di Seta Nera
Italia, 2024 - Mompeo International Film Festival
Italia, 2024 - San Giò – Verona Video Festival
Italia, 2024 - VisualFest
Italia, 2024 - Hurghada International Youth Film Festival
Egitto, 2024
La Regia
Simone Gazzola
Biofilmografia
Simone Gazzola nasce a Piombino, nel 1973. Dopo il diploma tecnico comincia a lavorare giovanissimo come responsabile grafico nel settore industriale. Presto però scopre che le sue passioni sono altre. Inizia così a sperimentare nel campo della musica, della fotografia e del disegno, frequenta vari corsi e non si ferma più. Nel 2016 fonda la ZOLAGA FILMS con la quale realizza videoclip, documentari e spot pubblicitari. Nel 2019 entra nella produzione del lungometraggio indipendente “Elohim” di Paolo Vegliò, come aiuto regista. “L’Abbraccio rubato” è il suo primo cortometraggio dove firma la sceneggiatura e la regia.
Note di regia
Può una giovane pittrice neomamma negare a suo figlio quegli abbracci che lei stessa ha ricevuto con tanto amore dalla propria madre? Può lui esimersi da questo diritto? “L’abbraccio rubato” è come io vedo la diversità, o meglio quella verità che non ci limita ma ci rende unici e speciali. È una storia che svela tutto il mio non amare, il mio non conformarmi, il mio non adattarmi ai modelli preconfezionati. E per questo ho filmato la “bella indifferenza” di Febe, nella sospensione dei quadri fermi e nei dettagli che ho preso in prestito dal noir. La camminata lungo il corridoio, per la prima volta mossa, mi ha permesso poi di chiudere il cerchio del non sentimento, riportando la protagonista alla vita vera. Nella visione d’insieme i tempi lunghi di montaggio si sono alternati a lunghi quadri neri. Questi hanno preceduto suoni e richiami ossessivi, reiterati tra le stanze, che fanno percepire allo spettatore tutto il disagio di Febe. E qui ho giocato con alcune riflessioni. La bellezza di questa ragazza, sospesa tra i richiami sonori, ha per caso a che fare con la depressione post partum? Con una possibile alienazione? Con una personalità borderline? Non ho indagato la figura intera. I piedi nervosi di Febe, la maglietta trattenuta coi denti, le tele e i pennelli appoggiati sul pavimento sono tutti input che vanno oltre l’atto stesso del girare. Sono il suo modo di vivere il mondo, di essere “normale”.
Ho fatto questo lavoro non per stupire, ma per far riflettere su cosa vuol dire vivere “differente” in una vita convenzionale. A fine corto lo spettatore deve chiedersi quanto è facile oggi perdere la semplicità di un gesto o di uno sguardo solo per non avere tollerato una prospettiva diversa.