tell the wind too
di Sina Ahmadkhani
Shahriar intraprende un viaggio di tre giorni nella natura con il suo fedele asino, affrontando la sua vulnerabilità, la ricerca di significato e l'isolamento dopo la morte di suo padre.
Sinossi
tell the wind too
di Sina Ahmadkhani
Shahriar intraprende un viaggio di tre giorni nella natura con il suo fedele asino, affrontando la sua vulnerabilità, la ricerca di significato e l'isolamento dopo la morte di suo padre.
Sinossi
TELL THE WIND TOO
Iran, 2024 / 62′
un film di
Sina Ahmadkhani
con
Naeem Salehi
Mohammadali Ebrahimi
Ali Rahimi
Behnam Aram
Mansour Aghajani
Ava Esmaeeli
Alireza Ahmadi
Parsa Eslami
Kamran Harati
Zahra Harati
Scritto e Diretto da | Sina Ahmadkhani |
Direttore della Fotografia | Farhad Talebinejad |
Scenografia | Erfan Yazdani |
Costumi | Mahrokh Soleimani |
Montaggio | Esmaeel Monsef |
Musica | Saeed Shahram |
Sound | Ramin Abousedgh |
Produttore | Sina Ahmadkhani |
Distribuzione | Alpha Film |
La Regia
Sina Ahmadkhani
Biofilmografia
Sina Ahmadkhani è nato a Teheran. Ha studiato ingegneria informatica alla Sharif University of Technology mentre collaborava a diversi cortometraggi. Ha realizzato il suo lungometraggio d’esordio a Mazandaran.
Ahmadkhani ha conseguito un Master of Fine Arts (MFA) presso la Virginia Commonwealth University di Richmond, negli Stati Uniti, dove ha continuato a perfezionare la sua arte cinematografica. Il suo film tratta dell’esplorazione dell’identità con la surrealtà incorporata nella narrativa di genere.
Note di regia
Il viaggio del personaggio nasce dall’alienazione e dall’assurdità della vita in Iran. Ho deciso di creare un mondo surreale per mostrare meglio quanto ci si possa perdere in relazione al mondo. Penso che questi argomenti vadano oltre il contesto della mia cultura e della mia esperienza e le persone in tutto il mondo potrebbero connettersi ad essi in modo più personale.
Girare in bianco e nero mi è sembrato giusto, perché volevo mostrare il senso di terrore insieme alla bellezza della natura; nella scena notturna aiuta a rappresentare l’oscurità letterale, mentre nelle scene diurne volevo vedere i tronchi degli alberi come alte barre nere. Inoltre decontestualizzerebbe il film dalla sua epoca e lo renderebbe più incentrato sulle idee che ha.