Distribuzione del documentario "Le cicogne di Chernobyl" di Karim Galici
Distribuzione del documentario "Le cicogne di Chernobyl" di Karim Galici

le cicogne di chernobyl

di Karim Galici
documentario

Poster del documentario "Le cicogne di Chernobyl" di Karim Galici

Una riflessione poetica sull’eredità di Chernobyl, tra resilienza e speranza.

Sinossi

Centinaia di migliaia di bambini, provenienti dalle zone contaminate dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986, hanno trovato ospitalità in Italia grazie ai “Progetti di accoglienza solidale”. Alcuni di questi protagonisti ripercorrono quell’esperienza che ha cambiato le loro vite. Storie a volte di dolore trasformate in speranza dall’amore di famiglie che hanno aperto il cuore e le proprie case.

le cicogne di chernobyl

di Karim Galici
documentario

Una riflessione poetica sull’eredità di Chernobyl, tra resilienza e speranza.

Sinossi

Centinaia di migliaia di bambini, provenienti dalle zone contaminate dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986, hanno trovato ospitalità in Italia grazie ai “Progetti di accoglienza solidale”. Alcuni di questi protagonisti ripercorrono quell’esperienza che ha cambiato le loro vite. Storie a volte di dolore trasformate in speranza dall’amore di famiglie che hanno aperto il cuore e le proprie case.

Poster del documentario "Le cicogne di Chernobyl" di Karim Galici

LE CICOGNE
DI CHERNOBYL

Italia, 2025 / 65′ – 40′

un film di
Karim Galici

con

Andrei Pinna
Pavel Todde
Ielena Todde
Maria (Mimma) Perra
Cinzia Guaita
Sergio Todde
Viktoryia Pazniak
Irina Tsvirko
Elena Pashkevich
Tatiana Kres
Alena (Eliana) Kaperskaya
Michela Deiana
Barbara Serra
Ivan Lapkovskij
Yuriy Kovshun
Vasilij Chajka

 

Scritto e Diretto da Karim Galici
Direttore della Fotografia Karim Galici
Alessandro Pulloni
Montaggio Alessandro Pulloni
Musiche Alessandro Pulloni
Medulla
Valenchits-Narkevich Tatsiana
Mauro Mulas
Yara
(Y. Hibkouskaya, Y. Knyshava)
Music Kvatro Plus
(Y. Girshin, V. Auseika, T. Narkevich, A. Efimouk, S. Mitchenkov, V. Narkevich)
Minsk Orthodox Cathedral Choir
Suono Alessandro Pulloni
Produttore Esecutivo Giuseppe Carboni
Produzione Cittadini del Mondo ODV – Cinema per il Sociale
Distribuzione Alpha Film

Produzione e partners del documentario "Le cicogne di Chernobyl" di Karim Galici

La Regia

Karim Galici, regista

Karim Galici

Biofilmografia

Karim Galici (Cagliari, 1977) è un regista, sceneggiatore, attore e manager culturale.
Laureato al DAMS dell’Università degli studi di Roma Tre, ha ottenuto un Master in Management per lo Spettacolo alla Bocconi in collaborazione con Accademia Teatro alla Scala e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Si diploma allo Studio Internazionale dell’Attore “Permis De Conduire” e inizia la sua carriera come attore alla fine degli anni ’90.
La sua opera prima da regista è “Grado Zero” (2000), selezionato in diversi festival italiani, tra cui Arcipelago – Festival Internazionale di Cortometraggi. Dal 2020 inizia una collaborazione con Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale che lo porta a realizzare una trilogia di documentari: “Dall’Est con amore. Quattro storie di vita e integrazione” (2020), “La vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre ortodosso in Sardegna” (2021) e “Le cicogne di Chernobyl” (2024). Il suo ultimo docu-film, “Run, Trip, Life. Il Viaggio della Vita” è stato prodotto da Whable e girato tra Italia e California.
In parallelo con il cinema lavora a teatro con diverse compagnie, tra cui The Living Theatre e Teatro De Los Sentidos. È il fondatore della compagnia Impatto Teatro, a Roma, e cura tutti i documentari sui progetti della compagnia di cui è attualmente direttore artistico.

“Le cicogne di Chernobyl” / 40’ e 65’/ 2025
“Fiori sottopelle”/ 43’/ 2024
“Run Trip Life. Il Viaggio della Vita” / 44’ / 2024
“Storie di Naturale Follia” / 25’ / 2023
“La vita sopra ogni cosa” / 25’ / 2021
“Dall’Est con amore” / 29’ / 2020
“In a Mosaic World” / 15’ / 2019
“Vita nella città” / 30’ / 2019
“Invisible Space – Viaggio nelle città invisibili” / 30’ / 2017
“Grado zero” / 20’ / 2000

Note di regia

“Le Cicogne di Chernobyl” è il mio primo lungometraggio e completa un percorso d’indagine sulle comunità immigrate dai paesi post-sovietici in Sardegna, allargandolo ai rapporti di solidarietà nati a seguito dell’esplosione della Centrale Nucleare e le sue radiazioni.
Con Cittadini del Mondo-Cinema per il Sociale da anni avevamo il sogno di realizzare un documentario sul Progetto Chernobyl e io ero molto attratto dalla potente idea di resilienza che incarnava: una parola forse abusata, ma in questo caso profondamente calzante e veritiera. Mi riferisco in particolare alla straordinaria capacità di reazione dei bambini provenienti dalle zone contaminate, che sono stati capaci di superare traumi e difficoltà per ricostruirsi una nuova vita e raggiungere grandi risultati.
Quando ho iniziato questo a lavorare su questo documentario, ne intuivo la portata, ma la realtà dei racconti ha superato ogni mia aspettativa. Ho compreso ancora di più quanto l’infanzia possa essere diversa a seconda del luogo in cui nasci e che non sempre coincide con il periodo più bello della vita.
Nella ricerca e nelle interviste siamo partiti dalle storie di accoglienza, alcune delle quali si sono trasformate in adozioni: esperienze che mi hanno profondamente emozionato e che si collegano felicemente alla mia Sardegna.
Tuttavia, sentivo che questi racconti non esaurivano l’universo di esperienze dei bambini di Chernobyl, molti dei quali, dopo i periodi di accoglienza, erano tornati in patria. Per questo motivo, ho ritenuto fondamentale recarmi sul luogo dove tutto ebbe origine. Così, con mille difficoltà, siamo riusciti a partire per la Bielorussia spingendoci fino a 30 chilometri dalla Centrale nucleare. È stata un’esperienza intensa e toccante. A quasi quarant’anni dal disastro, abbiamo percepito un’aria ancora pesante e c’è stata l’opportunità di intervistare i sopravvissuti delle zone evacuate. Persone che hanno testimoniato cos’è successo dopo l’esplosione della Centrale con la perdita delle loro case, delle loro comunità e, in alcuni casi, delle loro famiglie.
Stare nelle attuali zone di esclusione mi ha dato anche un senso di speranza attraverso le cicogne, che tutti si augurano possano tornare a volare.
Attraverso le storie di distruzione, ho voluto raccontare anche la ri-costruzione, partendo dalle singole persone per arrivare alle comunità e ai territori coinvolti. “Le Cicogne di Chernobyl” non è solo un racconto del passato, ma una riflessione sul presente e sul futuro. Un film sulla forza dell’animo umano di fronte alle avversità, che ho voluto dedicare al coraggio dei bambini.

Note di produzione

L’impegno di Cittadini del Mondo nella produzione audiovisiva e la nascita di Cinema per il Sociale è un percorso avviato quasi per caso.
Durante la pandemia, la necessità di reinventare i progetti e il fortunato incontro con il regista Karim Galici, uomo di cinema e teatro dotato di grande sensibilità e capace di entrare in stretta empatia con i personaggi e le storie al centro dei suoi lavori, ci ha condotti ad aprire nuove prospettive e attività.
Il suo talento ci ha permesso di narrare, attraverso il linguaggio cinematografico e documentarista, storie di forte impatto sociale e culturale. L’obiettivo non è soltanto documentare esperienze, ma suscitare momenti di incontro, riflessione e approfondimento, offrendo uno sguardo diverso sul mondo — in fondo, una delle principali missioni del “Cinema”.
Dopo un primo film dedicato all’immigrazione femminile dall’Europa dell’Est e dallo spazio post-sovietico, e un secondo incentrato sulla presenza della Chiesa Ortodossa in Sardegna, il percorso di collaborazione con Karim Galici è culminato in Le Cicogne di Chernobyl.
Questo film documentario rende omaggio a un esempio di solidarietà di portata straordinaria, che nel nostro Paese ha raggiunto dimensioni imponenti e al tempo stesso ha interessato numerose altre nazioni. A seguito del disastro, infatti, l’Italia ha accolto oltre 700.000 bambini provenienti dalle zone contaminate — 600.000 bielorussi e 100.000 ucraini — superando il 60% di tutte le accoglienze registrate a livello mondiale. In tale contesto, tra le regioni italiane, la Sardegna, con oltre 20.000 bambini ospitati, ha registrato uno dei più alti tassi di accoglienza in proporzione alla popolazione.
Pur avendo avuto un ruolo diretto in queste vicende, Cittadini del Mondo ha scelto di evitare ogni forma di autocelebrazione, concentrando l’attenzione sui veri protagonisti: i bambini ospitati, le famiglie che li hanno accolti, le aree direttamente colpite dal disastro e la Sardegna, una terra di straordinaria solidarietà, un’Isola, certo, ma non isolata, pronta ad aprirsi al mondo.
Per dare voce a queste storie, non ci si è limitati a utilizzare materiali d’archivio, ma si è deciso di andare sul campo, a pochi chilometri dalla centrale, per documentare in prima persona i luoghi e le testimonianze di chi ha vissuto la tragedia.
Abbiamo voluto, inoltre, raccogliere le voci di coloro che, da bambini, hanno affrontato un viaggio verso l’ignoto, e delle famiglie sarde che hanno aperto le porte delle proprie case per accoglierli e offrire loro un aiuto concreto.
Si mostra così come la solidarietà non sia mai a senso unico, ma rappresenti una crescita collettiva, basata su un costante dare e avere.
In questa prospettiva, Le Cicogne di Chernobyl diventa un racconto corale che illumina una pagina di storia ricca di umanità, in grado di offrire spunti di riflessione sul presente e sul futuro. Un invito a ricordare quanto, persino nelle circostanze più difficili, l’aiuto reciproco, la sensibilità verso gli altri possa infondere speranza e costruire legami destinati a durare nel tempo.

Giuseppe Carboni, Produttore esecutivo
Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale

Alpha Film, distribuzione cortometraggi